L'ALTRA FACCIA DEL CONTROLLO
Ogni tanto, smetti di volere sempre tutto sotto il tuo controllo, e permetti alle cose di crollare e di seguire il loro corso… E rimani semplicemente presente a te stesso, a osservare senza giudicare.
Proviamo a considerare il fatto che tutto ciò che facciamo non è che un tentativo per fuggire dalla paura.
Arrabbiarsi è sinonimo di paura. Attaccarsi e identificarsi con le cose esterne è sinonimo di paura. Attaccarsi agli altri nasce dalla paura. Attaccarsi al cibo, alla televisione, ai divertimenti, all'alcol, al sesso, e a qualsiasi altra cosa… È segno che non stiamo vivendo nel momento presente con ciò che è, ma che stiamo tentando di fuggire la paura del presente.
Irritarsi è paura. Aggredire è paura. Mentire è paura. Indifferenza è paura. Giudicare gli altri è paura. Giudicare se stessi è paura. Gelosia ed invidia nascono dalla paura. Egocentrismo ed arroganza nascono dalla paura. Orgoglio e vanità nascono dalla paura. Pretendere è segno di paura. Vivere sempre nelle aspettative è paura. Sentirsi superiori o inferiori è segno di paura. Ogni forma di esagerazione nasce dalla paura.
Anche rifiutare le cose, le persone e le situazioni, magari combattendole… anche questo è paura. La paura del momento presente: l’ignoto.
Paura dell’impermanenza, paura del vuoto, paura della verità, paura di non avere il controllo, paura di perdere il controllo, paura dei cambiamenti, paura della vita che scivola via attimo dopo attimo, paura della morte, paura di non essere.
Ciò che chiamiamo vivere, si risolve per la maggior parte del nostro tempo nel tentativo di parare i colpi dell’impermanenza a son di illusioni, di mascheramenti e di compensazioni pur di non confrontarci con la realtà, pur di non confrontarci con l‘insostanzialità delle nostre idee, credenze e fissazioni…
O meglio: per non confrontarci con l’insostanzialità di noi stessi, la falsa idea che abbiamo di noi stessi, idea che crolla inesorabilmente davanti alla paura.
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