LAVORARE SU SE STESSI
È solamente accettando di lavorare con le situazioni difficili e con quelle sgradevoli che possiamo crescere. È solamente imparando ad affrontare con consapevolezza le difficoltà del mondo, il dolore, la sofferenza, le relazioni difficili, i problemi famigliari e quelli del mondo lavorativo… che possiamo capire chi siamo. È solamente affrontando ciò che c’è, ciò che la vita ci mette sotto il naso, che possiamo capire se stiamo cercando una via di fuga, o una via di crescita.
Il senso della vita non è solamente nascere per mangiare, bere, dormire, lavorare, e poi riprodursi… aspettando di morire. Questa è la visione materialistica ed animale della vita.
Senza attriti e senza difficoltà, noi non cresceremmo affatto di nostra spontanea volontà, ma, più facilmente, passeremmo tutto il nostro tempo a dormire. Sono le difficoltà a mettere in risalto le tue debolezze, ma anche i tuoi punti di forza e potenzialità innate.
Questa vita è una Scuola Evolutiva, e noi siamo qui per imparare, per crescere, per evolvere, e per raggiungere la completezza... o meglio, per riconoscere la nostra natura da sempre illuminata, perfetta e completa, ma, al momento, oscurata da pesanti veli dettati dalla nostra ignoranza spirituale.
Osserviamo come, al momento, la nostra visione della realtà dipenda quasi totalmente dai nostri “occhiali karmici”, dalla nostra visione karmica impura che ci obbliga a vedere ogni cosa attraverso tre aspetti oscuranti: l’attaccamento a tutto ciò che ci piace, la repulsione verso tutto ciò che non ci piace, e l’indifferenza nei confronti di tutto quanto il resto.
Tutto ciò che noi vediamo, sentiamo e percepiamo lo incaselliamo in queste tre modalità/atteggiamenti, che generano come conseguenza: 1. il bisogno di attaccarsi e di attirare a noi tutto ciò che noi reputiamo piacevole e desiderabile; 2. il bisogno di rifiutare, di combattere e di allontanare tutto ciò che noi reputiamo spiacevole e indesiderabile; 3. il bisogno di chiudere la mente ed il cuore a tutto quanto il resto; e, tanto per fare una stima, stiamo parlando di chiudere la coscienza a circa il 90% della realtà che ci circonda.
Poi, sta a noi indagare sul perché non siamo felici, soddisfatti e liberi, e sul perché viviamo quasi sempre nella sofferenza fisica, mentale ed emozionale. Prendiamo la vita sempre al contrario… Questo è ciò che viene chiamato: “assenza di comprensione, assenza di consapevolezza, assenza di visione/intuizione, mancanza di equanimità, chiusura del cuore, ed assenza di amore e compassione.”.
Quando si usa un qualcosa (la vita) senza sapere come funziona, e senza conoscere le leggi che la governano, esiste sempre un certo rischio di farsi del male, e di fare del male a chi ci circonda. Questo è il rischio di una mancata integrazione di una reale conoscenza spirituale e psicologica profonda nelle nostre vite.
Vivere senza capire il senso profondo dell’esistenza. Vivere senza conoscere se stessi e la propria natura profonda. Vivere senza conoscere le interrelazioni fra il nostro dentro, ed il fuori. In tutto questo c’è il rischio di usare male la propria vita e poi farsi del male...
È per questo che servono degli insegnamenti, degli insegnanti e delle guide. Stiamo parlando di insegnamenti millenari, di antiche tradizioni e di lignaggi di maestri realizzati che hanno aiutato l’uomo a liberarsi dal ciclo vita/morte, dal ciclo di ripetizione e da quello della sofferenza. Non si improvvisano conoscenze, metodologie, tecniche, esercizi, meditazioni, contemplazioni, ecc.
Per affrontare un certo lavoro evolutivo, bisogna conoscere molto bene i passi necessari per preparare il corpo, la mente, le emozioni, l’energia, la coscienza, e tutti i correttivi necessari per lavorare, un passo dopo l’altro. Solo così potremo sperare in un qualche risultato, sperimentabile, verificabile e quantificabile.
Il lavoro sarebbe per tutti, ma, a causa della natura stessa del lavoro, in pratica, è solamente per pochi. Molti amano sentire parlare del lavoro, molti amano discutere di queste tematiche interiori e spirituali, ma pochi hanno il coraggio di impegnarsi attivamente nel proprio processo di crescita, che significa: imparare ad imparare, tutto quanto da zero, e poi mettersi al servizio della propria e della altrui evoluzione interiore e spirituale. |